La decadenza di Roma

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
LA DECADENZA DI ROMA
1532
PIATTO LARGO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 38 cm
Parigi, Musée du Louvre
Iscrizioni:
Sul retro: “.M.D.XXXII. / Fiamma dal Ciel su le tue treccie piova / malvagia, che dal fiume, & da le ghiade// pel altrui impoverir se ricca & grade / poi che di male oprar tato ti giova / Nel C.XVI. Sonetto d M.F. Petrarca. / .fra: Xanto .A. da Rovigo. i / Urbino.”
Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.
Provenienza:
Appartenuto alla collezione del barone Salomon de Rothschild, 1922.
Bibliografia:
Ballardini 1933-1938; Chompret 1940; Giacomotti 1961; Giacomotti 1974; Join-Dieterle 1984; Cioci 1987; Triolo 1988; Rasmussen 1989; Triolo 1991; Triolo 1992; Triolo 1993; Wilson 1993; Crepin-Leblond 1996; Triolo 1996.
Commento dell’opera:
Il soggetto si questo piatto è di tipo allegorico e leggendo l’iscrizione sul retro si deduce che questa è indirizzata alla corte papale situata ad Avignone, personificata e associata alla città di Babilonia; l’iscrizione inoltre denuncia appunto la decadenza della corte papale a Roma proprio nel XVI secolo.
Sono raffigurate in questo piatto ben dodici figure, tutte femmine tranne una maschile posta all’estrema destra ed un’altra maschile posta all’estrema sinistra ed un bambino visto davanti al muro della città. Sullo sfondo si scorge un fiume, attraversato da un ponte. La parte centrale della composizione è occupata da una donna nuda di dimensioni maggiori rispetto a tutti gli altri personaggi che prendono parte alla scena, questa è mostrata di profilo seduta su un mantello, mentre tanta ti togliersi una spina dalla suola del piede sinistro.
Appeso alle mura della città è lo stemma della famiglia Pucci (si veda Scheda n. 1).
Per creare i personaggi di questa scena allegorica,Xanto ha riflettuto su una serie di incisioni di cui con molta probabilità disponeva all’interno della propria bottega: Venere ferita da una spina di Marco Dente di Ravenna da Raffaello (Bartsch 27, p. 11, n. 32); i celebri Modi di Marcantonio Raimondi da Giulio Romano; il Martirio di Santa Cecilia di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p.153, n.117); l’allegoria della Prudenza di Marcantonio Raimondi da Raffaello; la Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53); l’incisione con Cleopatra di Agostino Veneziano da Raffaello (Bartsch 26, p. 104, n. 198); il Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104); ed infine dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247).
Su gentile concessione del Museo del Louvre di Parigi.