Piatto con Ero e Leandro

Ero e Leandro
Ero e Leandro,Los Angeles County Museum of Art

 

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

PIATTO CON ERO E LEANDRO

1532

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26,67 cm

Los Angeles, Los Angeles County Museum of Art

Iscrizioni:
Sul retro: “.1532. / Leadro i mare, & Hero alla finestra. / Nel. Libro d: ___ / .f. Xato .A. da Rouigo, i / Urbino.”

Note:
Il piatto si presenta intatto; sono visibili evidenti perdite di smalto lungo il bordo interno, inoltre non ci sono graffi superficiali.

 

Provenienza:
Collezione di Sir E.H. Scott • collezione di William Randolph Hearst.

Bibliografia:
Catalogo della vendita della collezione E.H. Scott, 25 Giugno 1931, lotto n. 35; Mallet 1971; Giacomotti 1974; Mallet 1979; Triolo 1988; Rasmussen 1989; Wilson 1993; Triolo 1996.

Commento dell’opera:
Questo piatto facente parte del celebre servizio Pucci, come si evince dallo stemma posto sulla sinistra, è un caso unico nell’intero servizio, in quanto solamente in questa maiolica non è indicata la fonte letteraria, anzi è lasciato uno spazio indicato da un segmento orizzontale, quasi ad indicare che Xanto stesso avesse momentaneamente dimenticato il testo di riferimento. La storia d’amore a finale tragico si svolge in un paesaggio con un corso d’acqua in primo piano e con sullo sfondo una città, probabilmente Sesto. Ero, sacerdotessa di Afrodite, vestita da una tunica che le copre solamente la parte inferiore del corpo, è raffigurata mentre si sta buttando dalla finestra della torre che occupa la parte destra del piatto. Al di sotto di Ero si vede steso in posizione supina in primo piano il suo amato Leandro, tra le acque, senza vita. In primo piano sulla destra sta in piedi Cupido con le braccia alzate verso l’alto, con nelle mani un cesto di fiori, quasi come stesse per lanciarli verso la figura di Leandro. Un altro amorino sospeso in aria nella porzione di cielo a sinistra, mentre volge lo sguardo e il volto verso la fanciulla che sta scegliendo l’estrema soluzione, regge nella mano sinistra un nastro al quale è legato lo stemma sormontato da un ombrellino: si riconosce facilmente lo stemma della celebre famiglia fiorentina Pucci (si rimanda alla Scheda n. 1).
Per creare la propria composizione Xanto ha fatto uso di alcune stampe che circolavano all’epoca, e nello specifico la figura di Ero è tratta dall’incisione con Cleopatra di Agostino Veneziano da Raffello (Bartsch 26, p. 104, n. 198); Leandro invece è citazione dalla Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53); Cupido è ripreso da un bassorilievo con tre Cupidi (Bartsch 26, p. 239, n. 242) ed infine l’amorino è preso dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247).

[C.G.]

Su gentile concessione del Los Angeles County Museum of Art di Los Angeles.