Astolfo nella terra delle donne

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
ASTOLFO NELLA TERRA DELLE DONNE
1532
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 26,1 cm
Londra, British Museum
Iscrizioni:
Sul retro all’interno del piede è riportata la seguente iscrizione: “.1532. / Nel regno femineo col / corno Astolfo / Nel .XVIII. cato del furioso d .M.L. / Ariosto. / fra:Xanto .A. / da Rovigo i Urbino”
Note:
Il piatto presenta una crepa che parte dal centro e si estende fino al bordo.
Provenienza:
Donazione A.H.S. Barwell del 1913.
Esposizioni:
Londra 1987, cat. 222; Londra 2007, cat. 36.

Bibliografia:
Ballardini 1938; Ballardini Napoletani 1940; Wilson 1987; Collins 1987; Triolo 1988; Wilson 1990; Ravanelli Guidotti 1994; triolo 1996; Thornton e Wilson 2007; Mallet 2007.
Commento dell’opera:
Sulla sinistra del piatto si vede Astolfo a cavallo mentre sta suonando il suo corno magico e davanti a lui stanno fuggendo cinque figure maschili ed un cavallo del quale si intravedono le zampe posteriori dall’uscita che sta sullo sfondo. È qui raccontata la storia che vede Astolfo entrare in una terra governata da donne che conducono alla morte ogni uomo che non sia in grado in una sola notte ad uccidere dieci uomini e a far l’amore con dieci donne. Piuttosto che compiere un’impresa tale, Astolfo preferisce suonare il proprio corno che è dotato del magico potere di terrorizzare tutti gli umani; ed è singolare il fatto che Xanto qui abbia dipinto solamente figure maschili e nessuna donna.
Dal cornicione della struttura architettonica in cui si sta svolgendo la scena è appeso uno stemma, facilmente identificabile con quello della celebre famiglia fiorentina Pucci, del cui servizio questo piatto faceva parte.
Per la composizione Xanto ha utilizzato alcune stampe che circolavano massicciamente all’epoca: la figura di Astolfo e per l’uomo inginocchiato in primo piano proprio sotto il bianco destriero dell’eroe sono riprese da I Modi di Marcantonio Raimondi da Giulio Romano; l’uomo al centro della scena che sta fuggendo con la spada in alto è citazione dal Martirio di Santa Cecilia di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p.153, n.117); l’uomo dalla lunga barba bianca sulla destra è citazione dall’incisione con Un uomo nudo insegue una Naiade (Bartsch 26, p. 223, n. 226); ed in fine l’uomo sull’estrema destra visto di spalle con addosso un mantello blu è mutuato dal Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104).