Baccanti trasformate in alberi

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
BACCANTI TRASFORMATE IN ALBERI
1532
TONDINO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 26,5 cm;
Londra, Victoria & Albert Museum
Iscrizioni:
Sul retro, in blu scuro: “1532 / In Arbori coverse le Baccanti. / Nel. XI L. d’ovidio Meth: Fr: X.A.R. i Urbino”; sono presenti inoltre decorazioni a motivi fogliacei in lustro.
Provenienza:
Donazione George Salting.
Bibliografia:
Rackham 1940.
Commento dell’opera:
Il soggetto di questo tondino è di derivazione ovidiana, come del resto viene precisato nella puntuale iscrizione posta sul retro; inoltre la scena raffigurata è una vicenda già dipinta da Xanto in altri due esemplari commentati rispettivamente in Scheda n. 190 e n. 312,alle quali pertanto si rimanda.
Va ricordato, in questa sede, il metodo di lavoro di Avelli, in quanto egli faceva largo uso delle stampe e, mediante la tecnica dello spolvero, componeva le proprie composizioni traendo le figure dalle diverse incisioni di cui poteva disporre all’interno della bottega in cui lavorava; pertanto si può comprendere che i personaggi qui rappresentati sono desunti dalla celebre incisione con la Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53).