Coppa con Lucrezia e Traquinio

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
COPPA CON LUCREZIA E TARQUINIO
1538
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 27,5 cm
Parigi, Musée du Petit Palais
Iscrizioni:
Sul retro, in blu, si legge: “.1538. / Lucretia da ma destra / tra la prima / .X.”
Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.
Provenienza:
Lascito Dutuit 1902

Commento dell’opera:
Per questa coppa in cui viene raffigurato un episodio di storia romana, la fonte d’ispirazione è anche in questo caso Ovidio, nello specifico i Fasti. È raffigurata qui distesa su un letto a baldacchino la donna, la bella Lucrezia, famosa per la sua castità e fedeltà al marito Collantino, il quale la presentò a Sesto Tarquinio, che subito se ne invaghì. È rappresentato qui il momento in cui Tarquinio, nel pieno della notte, mentre la virtuosa Lucrezia rimaneva nella solitudine della propria stanza a tessere la lana, sta per violentare la donna. La figura maschile sulla destra è il servo che avrebbe dovuto essere ucciso in flagranza per aver commesso l’adulterio con la bella donna, qualora questa avesse svelato l’accaduto. Sulla testiera del letto di Lucrezia vi è Cupido che assiste alla scena, nell’atto di coprirsi gli occhi con entrambe le mani.
Va notato un aspetto davvero particolare: sul recto, oltre all’iscrizione e alla data, si legge la semplice inziale “X”, che attesta l’ormai grande fama raggiunta dal maestro, che appunto si firma in tal modo a partire dal 1535.
Su gentile concessione del Museo del Petit Palais di Parigi.