Deucalione e Pirra
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
DEUCALIONE E PIRRA
1534
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 26 cm;
Vienna, Österreichisches Museum für Kunst und Industrie (MAK)
Iscrizioni:
Sul retro: “.1534. / Deucalione, e, Pirra, e, / lor’ buone opre. / .F.X.”
Note:
Provenienza:
Esposizioni:
Bibliografia:
Ballardini 1938.
Commento dell’opera:
Sebbene non indicato nell’iscrizione sul retro, che in genere riferisce la fonte letteraria in cui viene narrato l’episodio riportato in figure, si deduce facilmente che si ritrova la vicenda di Deucalione e Pirra al Libro I delle Metamorfosi di Ovidio. Deucalione, figlio di Prometeo e Climene, e Pirra, figlia di Epimeteo e Pandora, sono due anziani coniugi senza figli, sono gli unici due superstiti del terribile diluvio voluto da Giove per eliminare la stirpe umana ormai degenerata. Prometeo, in tale circostanza, consigliò al figlio di costruirsi un’arca ove trovar riparo, nella quale inoltre navigarono per nove giorni consecutivi, e non appena la tempesta si placò, si resero conto che erano gli unici due superstiti a tale tragico evento. Consultarono dunque un oracolo, il quale suggerì ai due coniugi di gettarsi alle spalle alcune pietre: da questo gesto, nacque una nuova razza umana, dalle pietre lanciate da Deucalione nacquero gli uomini, mentre da quelle lanciate da Pirra ebbero origine le donne.
Lo stesso tema era stato indagato da Xanto proprio l’anno precedente, nel 1533, pertanto si faccia riferimento al piatto conservato a Lione commentato nella Scheda n. 233.
Il metodo di lavoro di Francesco Avelli prevedeva un largo utilizzo delle stampe come fonti iconografiche al fine di creare la propria composizione, e in effetti, osservando con attenzione questo piatto, si comprende che il maestro utilizzò l’incisione raffigurante Un uomo nudo che insegue una Naiade di Marcantonio Raimondi da un antico bassorilievo (Bartsch 26, p. 223, n. 226) per creare la figura dell’anziano in primo piano; la celebre Quos Ego (Bartsch 27, p.49, n. 352)per riprodurre Deucalione; i tre personaggi sulla destra sono citati dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247); infine Pirra è desunta invece dalla Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53).