Deucalione e Pirra
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
DEUCALIONE E PIRRA
1533
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 25,2 cm
Lione, Musée des Arts Décoratifs
Iscrizioni:
Sul retro, in blu: “.1533. / Pyrrha col sposo suo riempir / no il mondo. / Nel .I. libro de Ovidio Meth: / .fra: Xanto. A. / da Rovigo, i / Urbino”.
Provenienza:
Donazione Paul Gillet 1960.
Bibliografia:
Damiron 1956; Giacomotti 1962; Rondot 1993; Wilson 1993; Fiocco et altri 2001.
Commento dell’opera:
Come nella maggior parte delle maioliche decorate da Xanto, anche in questo piatto la fonte letteraria è il testo ovidiano con le Metamorfosi in cui al Libro I, come si evince dall’iscrizione, è narrata la storia di Deucalione e Pirra. Deucalione, figlio di Prometeo e di Climene, ha come moglie la figlia di Epimeteo e Pandora, Pirra, la quale, dopo il diluvio universale, divenne madre del genere umano. Deucalione e Pirra vivevano in Ftiotide e proprio in seguito al diluvio che li pose in cima al monte Parnaso, entrambi crearono esseri umani gettando delle pietre alle proprie spalle: Pirra creava le donne, Deucalione dava origine agli uomini. In questa maiolica si riconoscono sulla sinistra i due coniugi nell’atto di lanciarsi alle spalle le pietre, ma nella parte destra del piatto sono raffigurate solamente delle fanciulle, appunto a significare la creazione del genere femminile.
La composizione è frutto di una meditazione di Xanto su alcune incisioni, in quanto Deucalione è ripreso dalla stampa Quos Ego di Marcantonio Raimondi (Bartsch 27, p.49, n. 352); mentre le fanciulle sono tratte, in controparte, dalla Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53).