Dioniso il Tiranno (La spada di Damocle)

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

DIONISO IL TIRANNO (LA SPADA DI DAMOCLE)

1540

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 30 cm;

Praga, Umeleckoprumyslové Museum

Iscrizioni:
Sul retro si legge: “.1540. / L’inquieta vita dil / tyra dionysio. / .X.”

Bibliografia:
Vydrová 1973.

Commento dell’opera:
La vicenda del tiranno Dioniso, conosciuta anche come la spada di Damocle, è un soggetto trattato da Xanto diverse volte nel corso della sua maturità artistica, considerati gli esempi che rimangono, ma soprattutto considerando le loro datazioni, e pertanto si rimanda ai pezzi commentati alle Schede n. 33, n. 234 ( in particolar modo anche per la trattazione del soggetto stesso) e n. 318.
Le figure sono tutte citazioni da stampe celebri  e in effetti la coppia di servitori è ripresa,in controparte,  dalla Quos Ego di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 27, p.49, n. 352); la figura di Damocle è citazione dalla Scuola di un filosofo antico di Gian Giacomo Caraglio (Bartsch 28, p. 192, n. 57); Dionigi è desunto dall’incisione con Cristo alla tavola di Simone  di Marcantonio Raimondi (Bartsch 26, p. 37, n. 23), come pure l’inserviente in primo piano rivolto di spalle e l’altro giovane che assiste alla scena inserendosi parzialmente all’interno della stanza; infine il putto alato che vola in alto è ripreso dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247).

[C.G.]