Due figure e Cupido

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

DUE FIGURE E CUPIDO

1532

TONDINO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 19,1 cm;

Ubicazione sconosciuta

Iscrizioni:
Sul retro: “.1532. / f.X.A.R. / i Urbino.”

Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.

Provenienza:
Firenze, Real Galleria, già collezione del Granduca di Toscana • Faenza, collezione del Conte Ferdinando Pasolini Dall’Onda • Narford Hall, collezione di Sir Andrew Fountaine IV • Monaco, collezione di Alfred Pringsheim.

Bibliografia:
Frati 1852; Catalogo della vendita della collezione di Andrew Fountaine, 16 Giugno 1884, lotto n. 37; Von Falke 1914-1923; Catalogo della vendita della collezione Alfred Pringsheim, 19 Luglio 1939,lotto 284; Conti 1969; Moore 1988; Triolo 1988; Wilson 1993; Triolo 1996.

Commento dell’opera:
In questo caso si tratta di una scena allegorica, con due figure separate dallo stemma della famiglia Pucci (per il quale si rimanda alla Scheda n. 1) tenuto sospeso in aria da Cupido. Sulla sinistra si nota una figura di una donna vestita con un lungo abito, con lo sguardo rivolto verso la parte destra, ove siede un ragazzo togato, piegato su se stesso in atteggiamento contemplativo.
Le figure della composizione traggono la loro origine da tre stampe ben conosciute da Xanto: la fanciulla è citata dalla Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53); il ragazzo dal Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104); infine Cupido è ripreso dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247).

[C.G.]