Enea e Anchise scappano da Troia
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
ENEA E ANCHISE SCAPPANO DA TROIA
1532
SCODELLA
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 26,5 cm;
Collezione privata
Iscrizioni:
Sul retro, in blu: “1532 / Enea col padre Anchise el figlio Ascanio / Nel II / Li: d L’Eneida d / V / MM / Fra Xanto A”.
Provenienza:
Appartenuto alla collezione Spitzer • venduto a Parigi nel 1893 • passato alla collezione Caruso.
Bibliografia:
Ballardini 1938; Catalogo della vendita,Sotheby’s, Londra, 20 Marzo 1973, lotto 37.
Commento dell’opera:
Questa scodella è ascrivibile al periodo maturo di Francesco Avelli, e in effetti lo stile conferma appunto la data che si legge sul retro. Il soggetto, derivato dalla letteratura classica, aveva già impegnato il maestro in un primo capitolo della sua attività, e in tal caso si faccia riferimento al pezzo commentato in Scheda n. 199.
L’impianto compositivo è il medesimo, proprio per il metodo di lavoro di Xanto, che prevedeva un largo uso delle stampe di cui disponeva nella bottega in cui lavorava, adoperate grazie al metodo dello spolvero. Questa scena è citata in modo letterale dall’incisione con Enea che salva Anchise di Gian Giacomo Caraglio da Raffaello (Bartsch 28, p. 196, n. 60); mentre l’imbarcazione che si vede sullo sfondo è ripresa dalla nave che si vede sullo sfondo nel Rapimento di Elena di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 208, n. 209).