Ercole e Deianara

Ercole e Deianara
Ercole e Deianara

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

ERCOLE E DEIANIRA (ONFALE?)

1528

COPPA

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 27,2 cm;

Arezzo, Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna

Iscrizioni:
Sul retro in lustro è riportata la seguente dicitura: “1528, M° Giorgio / da ugubio”, sono presenti inoltre decorazioni in lustro rosso e giallo; in giallo antimonio è riportata l’iscrizione: “De Hercule e Deianira y/Ø”.

Ercole e Deianara
Ercole e Deianara – fronte e retro

Provenienza:
Già nella collezione Fraternita dei Laici.

Esposizioni:
Londra 2007.

Bibliografia:
Ballardini 1933; Rackham 1957; Bonomi 1959; Mallet 1971; Pteruzzellis-Scherer 1980; Leonardi 1980; Fuchs 1993; Bojani 1998; Mallet 2007.

Commento dell’opera:
Il soggetto di questo piatto è tratto dalle Heroidi  di Ovidio come pure dall’Odissea. Va precisato che sebbene nell’iscrizione si faccia riferimento ad Ercole e Deianira, l’episodio deve essere letto come Ercole e Onfale, per la quale Ercole filava il lino con il fuso, spogliandosi della pelle del leone nemeo e appoggiando a terra la clava, ovvero i suoi due attributi che lo contraddistinguono. Ercole siede sulla destra della maiolica, con lo sguardo ed il corpo rivolti verso Onfale, regina di Lydia, città della quale si vedono sullo sfondo le mura; a lato della fanciulla si trova un piccolo Cupido.
Il metodo di lavoro di Xanto prevedeva l’uso di stampe da utilizzare come fonti iconografiche per i personaggi che popolavano le sue opere. In questo caso specifico Ercole è ripreso da due incisioni di Marcantonio Raimondi in quanto sembra essere frutto di una rielaborazione mentale del maestro a partire da alcune stampe: le gambe sembrano prese dall’Imperatore seduto di Marcantonio Raimondi (Bartsch 27, p. 119, n. 442), mentre il resto del corpo da un’altra stampa di Marcantonio con Due uomini nudi (Bartsch 27, p. 134, n. 464). Per quanto concerne la figura di Ercole è bene fare una breve riflessione in quanto questo personaggio è molto simile alla figura dello stesso personaggio del Victoria and Albert Museum di Londra commentato in Scheda n. 46; la figura di Onfale è tratta da una dei riquadri che si vedono nella stampa cosiddetta Quos Ego di Marcantonio Raimondi (Bartsch 27, p.49, n. 352).

Su gentile concessione del Museo Statale d’arte antica e moderna di Arezzo.

[C.G.]