Ercole e il leone Nemeo e Santa Veronica

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
ERCOLE E IL LEONE NEMEO E SANTA VERONICA
1528-1530
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 27,7 cm
Modena, Galleria Estense
Iscrizioni:
Sul recto si legge: “Hercole che la pelle al Leo toglie / p fare agli humer’ sui supbe spoglie, / sola vir:”
Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.
Bibliografia:
Venturi 1882; Vitaletti 1914; F. Liverani 1979; Cioci 1987; Triolo 1996.

Commento dell’opera:
L a scena è ambientata nell’isola di Chio: in primo piano si vede una muscolosa e vigorosa figura maschile, nuda, coperta da un mantello lungo fino ai piedi color blu, chiaramente identificabile con Ercole mentre combatte contro il leone Nemeo. Dietro di lui, appoggiato al muro dell’edificio che si vede parzialmente sulla sinistra, è appoggiato il suo attributo principale: la clava. Al centro, sospesa nell’aria in un cielo color azzurro e con alcune nuvole spiraliformi, appare Santa Veronica, in un clipeo, mentre regge con entrambe le mani il sudario con il volto di Cristo. Le fatiche di Ercole erano soggetti assai praticati in età Rinascimentale, soprattutto per la lettura cristologica che dell’eroe ne veniva fatta, visto come esempio di virtù.
Per la figura di Ercole Xanto ha ripreso l’incisione con la Strage degli Innocenti di Marco Dente da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 33, n. 21); la figura del leone Nemeo è ripresa invece dai Tre animali in un ovale di Marco Dente di Ravenna da un antico bassorilievo(Bartsch 27, p. 95, n. 405); mentre per la figura di Santa Veronica non è stata identificata alcuna fonte iconografica di tipo grafico.
Su gentile concessione della Galleria Estense di Modena.
[C.G.]