Ermafrodito con la ninfa Salmace

Ermafrodito con la ninfa Salmace
Ermafrodito con la ninfa Salmace

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

ERMAFRODITO CON LA NINFA SALMACE

1532

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26,5 cm

St. Louis, Art Museum

Iscrizioni:
Sul retro: “.1532. / Nel fote di Salma / ce Hermafrodito. / Nel III.L. d ovidio Meth: / .fra: Xanto .A. da Rovigo, i Urbino.”

Esposizioni:
Detroit 1958, cat. 108.

Commento dell’opera:
Come riportato sul retro, la fonte letteraria cui si ispira questo piatto è il testo ovidiano dal titolo Le Metamorfosi, ampiamente utilizzato da Xanto per reperire i soggetti da inscenare nelle sue maioliche. In particolar modo, si fa riferimento, appunto, al Libro III in cui è narrata la vicenda di Ermafrodito e Salmace. Ermafrodito, giovane e decisamente molto affascinante, figlio di Ermes e di Afrodite, intraprende un viaggio che lo porta in Caria, qui, arrivato al lago della ninfa Salmace, destò l’attenzione della ninfa stessa che se ne innamorò,invano; da qui la decisione della fanciulla di invocare gli dei chiedendo che i loro corpi non fossero mai separati, e di conseguenza gli dei esaudirono la sua richiesta unendoli in un nuovo essere dalla doppia natura.
Nel piatto è mostrato pertanto Ermafrodito mentre sta facendo il bagno nel lago, lo osservano Apollo e Cupido sulla sinistra e sulla destra due ninfe, una delle quali, chiaramente è Salmace.
Le figure sono desunte da incisioni che il maestro poteva disporre all’interno della bottega in cui lavorava, e in questo caso specifico le due ninfe sulla destra sono riprese dalla celebre Contesa fra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53); Ermafrodito è ripreso dalla stampa Sol dell’anonimo Maestro I.B. (Bartsch 16, p. 70, n. 14);  Apollo è tratto, in controparte, dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247); infine Cupido è citato dal putto alla sinistra del Matrimonio di Alessandro e Rossana di Gian Giacomo Caraglio da Raffaello (Bartsch 28, p. 197, n. 62).

[C.G.]

Su gentile concessione del Saint Louis Art Museum di Saint Louis.