Diana e Atteone

Diana e Atteone
Diana e Atteone

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

DIANA E ATTEONE

1529-1530

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 28,9 cm

Oxford, The Ashmolean Museum

Iscrizioni:
Sul retro si legge: “Dov’alsuo amate si / Diana piaque. / fabula, y/Ø”.

Note:
Il piatto presenta alcune sbeccature lungo i bordi, ed inoltre alcune perdite di pigmento.

Provenienza:
Londra collezione Sir Francis Cook; collezione Humphrey Cook; collezione Walter S.M. Burns.

Bibliografia:
Fortnum 1897; Rackham 1903; Catalogo della Vendita della collezione Humphrey Cook, 07 Luglio 1925; Catalogo della vendita della collezione Walter S.M. Burns; Rackham 1957; Triolo 1996; Wilson 1996.

Commento dell’opera:
La composizione si suddivide in due parti: sulla sinistra vi è Diana con le sue ninfe mentre sta facendo il bagno in una grotta posta al riparo da un albero, dietro il quale si vede Atteone che sta osservando la scena; sulla parte destra del piatto invece si può constatare l’attualizzazione della punizione di Diana: Atteone infatti è stato trasformato in cervo e non più riconosciuto dai suoi cani, e qui dunque è mostrato proprio un suo cane, che non avendolo riconosciuto, lo sta attaccando. In alto a ore due è rappresentato lo stemma con tre lune crescenti su sfondo blu.
La storia è ripresa dal Libro III delle Metamorfosi di Ovidio, in cui viene appunto narrata la storia di Diana e Atteone. Ma è bene osservare che l’iscrizione prende spunto dal verso I del sonetto LII del Canzoniere di Petrarca, che recita: “Non alsuo amante più Diana piacque”.
Le ninfe sono riprese dalla Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53), Atteone invece è citazione da Isacco che benedice Giacobbe (Bartsch 26, p. 15, n. 6) per la figura al centro, mentre per la figura di Atteone sull’estrema destra Xanto ha utilizzato la stampa con la Battaglia tra Romani e Cartaginesi (Bartsch 27, p. 108, n. 420).

[C.G.]