La battaglia di Roncisvalle
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
LA BATTAGLIA DI RONCISVALLE
1533
PIATTO LARGO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 43,4 cm
Washington, Corcoran Gallery of Art
Iscrizioni:
Sul verso: Su uno stendardo si legge: “M. / .Y. / X. / .H. / Q.”, su uno scudo invece si legge: “M D X / XX / II / I”
Sul retro: “M D XXXIII / Arme, Cotasti, guerre & gra battaglie / Dio no si truova i terra altro che Marte / Coigi, saccomani, ombre, e bagaglie / Nel so libro del Vescovo Turpino / o credi o no & sigla y/Ø / f X A / Rovigiese i / Urbino”.
Provenienza:
Collezione Hainauer • Collezione Clark.
Bibliografia:
Watson 1986.
Commento dell’opera:
Questo piatto è uno dalle dimensioni più grandi ed inoltre è stato decorato appena dopo due importanti servizi istoriati da Xanto, ovvero il servizio con Ercole che combatte contro il leone nemeo ed il celebre servizio Pucci, anche se questa composizione si presenta sicuramente più affollata di quelle messe in scena nei due servizi appena menzionati.
Xanto deriva i propri personaggi da stampe che presumibilmente conservava e aveva modo di studiare all’interno della bottega in cui lavorava. Per questo piatto Xanto ha utilizzato almeno cinque stampe: il Ratto di Elena di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 208, n. 209); Ercole che combatte contro Cerbero (Bartsch 28, p. 183, n. 44), Ercole e l’Idra (Bartsch 28, p. 171, n. 46) ed Ercole e Caco (Bartsch 28, p. 177, n. 49) di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino e la Battaglia con la sciabola di Marcantonio Raimondi da Giulio Romano (Bartsch 26, p. 210, n. 211); inoltre alcune figure sembrano riprese dal Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104) come pure dai Modi di Marcantonio Raimondi da Giulio Romano.
Le iscrizioni che Xanto riporta sul retro delle sue opere in questo torno d’anni sembrano quasi dei piccole poemetti di qualche verso, alle volte frutto della sua invenzione e fantasia, altre volte invece sono adattamenti da testi famosi all’epoca. L’iscrizione riportata sul retro di questo pezzo risulta difficile da leggere e comprendere in quanto il piatto si presenta restaurato in seguito ad una rottura. Ad ogni modo, Xanto è abbastanza esplicito circa la sua fonte, che infatti si richiama ad eventi di natura bellicosa, ma sebbene lui citi il libro scritto dal vescovo Turpino, nulla è preso da questo testo. La scena rappresentata mostra la battaglia di Roncisvalle e sembra sia l’unico caso questo in cui Xanto utilizza questa fonte letteraria, ovvero una trascrizione della Chanson de Roland, meglio conosciuta come la Historia Karoli Magni et Rotholandi dello Pseudo Turpino, che faceva parte della Guida del Pellegrino di Santiago de Compostela risalente al XII secolo, scritto in latino e tradotto in lingua francese nel 1210-1220 circa.
Su gentile concessione della Corcoran Gallery of Art di Washington.