La caduta di Icaro

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

LA CADUTA DI ICARO

1540

TONDINO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 25 cm;

Stoccolma, Nationalmuseum

Iscrizioni:
Sul retro, in verde: “1540 / Quello ch’allod’ / Icarie deve il no / me. / X.”

Bibliografia:
Falke 1871; Dahlbäck Lutteman 1981.

Commento dell’opera:
La vicenda di Icaro,ispirata alle Metamorfosi di Ovidio, è un soggetto trattato in altre occasioni da Francesco Avelli, in particolar modo nel primo capitolo della sua attività, e il riferimento è ai pezzi commentati alle Schede n. 210 e n. 254. In questo caso però, il piatto è dell’ultimo periodo della sua attività, come si rinviene dal modo di firmarsi, mediante la sola iniziale “X”.
Xanto faceva un largo uso delle stampe per creare le figure da rappresentare, e in questo caso specifico i personaggi derivano dal Martirio di Santa Cecilia di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p.153, n.117).

[C.G.]