La sepoltura di Leucothoe

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

LA SEPOLTURA DI LEUCOTHOE

1540

PIATTO

La sepoltura di Leucothoe
La sepoltura di Leucothoe

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 27,5 cm

Londra, Victoria and Albert Museum

Iscrizioni:
“1540 SottrataLeucothe dal padre uiua. X”

Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.

Provenienza:
Già collezione Bernal

Bibliografia:
Rackham 1977.

Commento dell’opera:
Non è indicato, ma anche per questo piatto la fonte letteraria è Ovidio al Libro IV delle Metamorfosi in cui è narrata la storia di Apollo e Clizia. Clizia è innamorata di Apollo ma scopre che il dio del Giorno la trascura per Leucothoe, figlia di Orcamo re degli Achemenidi. Apollo per arrivare fino alla bella Lucothoe assunse le sembianze di sua madre, ma Clizia, gelosa del proprio amato, rivelò il segreto ad Orcamo che si infuriò fino al punto di decidere di seppellire viva la propria figlia, ed è proprio questo momento che dipinge Xanto: in primo piano Lucothoe mentre viene coperta di terra da parte di un giovane, ai piedi della donna arde una torcia, e sulla sinistra davanti ad una costruzione architettonica, forse un palazzo, in un gruppo di quattro figure, tra le quali si scorgono il padre e la madre di Leucothoe, un sacerdote con la mitra e la barba ed un’altra figura maschile non meglio identificabile. Sopra la donna in posizione centrale vola Cupido mentre si accinge a coprirla con un velo color azzurro.

[C.G.]