La vestale Tuccia porta l’acqua in un setaccio al Tempio di Vesta

La vestale Tuccia porta l'acqua in un setaccio al Tempio di Vesta
La vestale Tuccia porta l’acqua in un setaccio al Tempio di Vesta

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

LA VESTALE TUCCIA PORTA L’ACQUA IN UN SETACCIO AL TEMPIO DI VESTA

1538

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26 cm

San Pietroburgo, The State Hermitage Museum

Iscrizioni:
Sul davanti, sotto la figura di Tuccia: “.T.V.V.”, che sciolto indica: Tucia Virgo Vestalis.
Sul retro: “.1538. / Tucia l’acqua portò / col cribro al Tempio. / .X.”

Note:
Il piatto presenta alcune screpolature.

Provenienza:
Acquistato a Parigi nel 1880 dall’antiquario Levengard• passato poi nel Museo del barone Stiglitz• e successivamente nelle collezioni del museo dell’Ermitage.

Esposizioni:
Faenza 2003.

Bibliografia:
Karbon’er 1899; Kube 1976; Norman 1976; Ivanova 2003.

Commento dell’opera:
In questa maiolica è rappresentata la storia della vestale Tuccia che, dopo esser stata accusata d’aver infranto il proprio voto di castità, dovette provare la sua innocenza portando all’altare del tempio dell’acqua all’interno di un setaccio, e la si vede raffigurata alla sinistra e indicata dall’iscrizione. Al centro della scena vi è il sacerdote e alla destra l’altare con il fuoco acceso, e sulla destra appaiono due figure femminili che richiamano le sue donne sulla sinistra dell’opera commentata alla scheda n. 151.
Le fonti letterarie sono Valerio Massimo e Plinio il Vecchio.
Anche per questo istoriato Xanto si è avvalso di alcune stampe, nello specifico per ideare la figura della vestale Tuccia, delle due donne dietro di lei e le due donne a destra ha utilizzato la stampa di Gian Giacomo Caraglio dal Rosso Fiorentino con la Disputa tra Muse e Pieridi (Bartsch 28, p. 186, n. 53). La figura del vecchio sacerdote al centro della composizione è mutuata dal Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104).

[C.G.]