Le figlie di Ciniro trasformate in gradini del tempio

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

LE FIGLIE DI CINIRO TRASFORMATE IN GRADINI DEL TEMPIO

1533

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 29 cm

Ubicazione sconosciuta

Iscrizioni:
Sul retro: “1533. I gradi d Cynara / le figliole / Nel VI. libro d Ovidio Met. / fra: Xato .A. / Rovig: i / Urbino.”

Provenienza:
Collezione Lindsay Fleming, Londra • Collezione Murray.

Bibliografia:
Catalogo della vendita della collezione Lindsay Fleming, 10 Maggio 1962, lotto 12; Catalogo della vendita della Collezione Murray, 19 Ottobre 1976, lotto 25; Triolo 1988; Rasmussen 1989; Wilson 1993; Triolo 1996.

Commento dell’opera:
Com’è indicato nell’iscrizione che si legge sul retro, la fonte letteraria di questo piatto è nuovamente il testo di Ovidio, le Metamorfosi, in cui appunto al Libro VI viene narrata la vicenda delle figlie di Ciniro.
La scena è ambientata appunto in un interno, in quanto si vedono in primo piano i gradini,in cui si stanno trasformando le fanciulle, figlie di Ciniro. Il re è mostrato in piedi sulla destra, di profilo e abbondantemente abbigliato, mentre è assorto ad osservare la metamorfosi delle proprie figlie.
Per questa composizione, l’unica con questo soggetto, Xanto ha utilizzato diverse stampe dalle quali trarre i propri personaggi,e si tratta del Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247); Isacco benedice Giacobbe di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 15, n. 6); la Leda di Agostino Veneziano da Giulio Romano (Bartsch 26, p. 229, n. 232); la personificazione della Prudenza di Marcantonio Raimondi da Raffaello; la Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53) ed infine il Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104).

[C.G.]