Leda e il cigno

Leda e il cigno
Leda e il cigno

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

LEDA E IL CIGNO

1537

TAGLIERE

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 27,5 cm

Bologna, Museo Civico Medioevale

Iscrizioni:
Sul retro all’interno del piede, in blu: “.1537. / Giove nel grembo all’amo / rosa Leda. / .FX. / .R.”

Bibliografia:
Ravanelli Guidotti 1985; Conti 1992; Wilson 1996; Fioravanti Baraldi 2005.

Commento dell’opera:
Il mito di Leda è narrato al Libro VI delle Metamorfosi di Ovidio, ed era assai apprezzato in età Rinascimentale.
L’aspetto più interessante di questa maiolica è il modo in cui Xanto ha risolto la narrazione completa della storia, stemperando la carica erotica dell’episodio principale, che occupa dunque il centro del piatto, mostrando il momento precedente e quello successivo all’atto di amore che sta avvenendo tra Leda ed il cigno. Al centro, dunque, è mostrato l’episodio centrale del mito,ovvero Leda concupita da Giove nelle sembianze del cigno; a sinistra invece si vede un personaggio maschile mostrato frontalmente con l’aquila ai suoi piedi e con un fulmine nella mano destra, che è facilmente identificabile con Giove, ed è quindi il momento appena precedente l’atto mostrato al centro; a destra è mostrato invece il momento successivo all’unione amorosa di Leda col cigno, in quanto in primo piano sono adagiate due uova, recanti le iscrizioni dei figli che nacquero dall’unione di Leda con Giove, uno con il nome dei due Dioscuri Castore e Polluce e nell’altro i nomi di Elena e Clitemnestra. A destra inoltre si riscontra l’immancabile figura di Cupido.
La composizione è derivata dalla celebre stampa con Leda ed il cigno di Marcantonio Raimondi da Giulio Romano (Bartsch 26, p. 229, n. 232).

Su gentile concessione del Museo civico medioevale di Bologna.

[C.G.]