L’ultima battaglia di Cicno, figlio di Nettuno
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
L’ULTIMA BATTAGLIA DI CICNO, FIGLIO DI NETTUNO
1528-1529 ca.
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 26,6 cm;
Lione, Musée des Arts Décoratifs
Iscrizioni:
Sul retro: “De Cygno y cigno da Nep / tu coverso. / fabula, y/Ø”.
Note:
Il piatto si presenta in discrete condizioni di conservazione, salvo alcune sbeccature lungo il bordo.
Provenienza:
Collezione A. Chevet, Parigi • mercato d’arte Parigi, 05 Novembre 1951, lotto n. 175 • collezione Paul Gillet • donato al museo nel 1961.
Bibliografia:
Giacomotti 1962; Fiocco et altri 2001.
Commento dell’opera:
La fonte letteraria del soggetto raffigurato in questo piatto è quel testo ampiamente utilizzato da Xanto: Le Metamorfosi di Ovidio, in cui al Libro II viene narrato l’ultimo combattimento di Cygno, figlio di Nettuno, che, condannato a morte da Achille, fu trasformato dal proprio padre in un animale che prese appunto da lui il nome di cigno.
Per creare la scena, Xanto ha tratto la propria ispirazione da alcune stampe, ma per ora è possibile identificare la fonte iconografica di Nettuno in uno dei soldati, nello specifico quello in basso a sinistra, della Battaglia tra Romani e Cartaginesi di Marco Dente di Ravenna da Raffaello (Bartsch 27, p. 108, n. 420).