Piatto con Leda e il cigno

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
PIATTO CON LEDA E IL CIGNO
1528
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 27 cm
Parigi, Musée du Petit Palais
Note:
Il piatto si presenta in ottimo stato, sbreccature, scheggiature sul bordo e sullo spigolo della filettatura, alcune assenze di smalto, sottili crepe sulla tesa e sul verso.
Provenienza:
Lascito Dutuit 1902, inv. ODUT01092

Esposizioni:
Paris 1935 cat.1365; Parigi 2006.
Commento dell’opera:
È qui raffigurato il tema ovidiano di Leda e il cigno: in un paesaggio con rocce sulla destra, balze erbose in primo piano e una città sullo sfondo a sinistra, è raffigurata Leda, la sposa del re di Sparta Tindareo, che ignuda, è abbracciata a Giove, che le si propostone nelle sembianze di cigno. Al centro appare Amore che impugna l’arco volgendo lo sguardo proprio verso Leda; sulla sinistra, invece vi sono due figure maschili, probabilmente Castore e Polluce, i due figli gemelli nati dalla mitica unione in questione.
La scelta operata da Xanto nel raffigurare Leda corrisponde ad una tradizione alquanto affermata, che consiste appunto nel raffigurare la donna nuda appoggiata ad una roccia, mentre stringe a sé il cigno.
Per costruire la propria composizione, Xanto si avvale di stampe di Marcantonio Raimondi, e più precisamente per la figura di Amore il riferimento è ad uno degli amorini della Danza di Cupidi da Raffaello ((Bartsch 26, p. 215, n. 217)); per la figura di Leda invece il richiamo è al Giudizio di Paride da Raffaello (Bartsch 26, p. 242, n. 245); infine per i due personaggi sulla sinistra Xanto si rifà ad un particolare del Quos Ego (Bartsch 27, p.49, n. 352), che viene peraltro ripresa anche dal Bonasone nella stampa con Enea e Acate.
Su gentile concessione del Museo del Petit Palais di Parigi.