Rapimento di Elena
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
RAPIMENTO DI ELENA
1532
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 48 cm
Jesi, collezione privata
Iscrizioni:
Sul retro: “M.D.XXX.II. / Quest’è il pastor che mal mirò il bel uolto / d’Helena greca, & quel famoso rapto / perl qual fu ‘l mondo sotto sopra uolto. / Nel. IX. Libro de Ouidio Methamor: / Fra: Xanto, Auelli da Rouigo, i Urbino.”
Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.
Provenienza:
Sconosciuta
Bibliografia:
Vitaletti 1914; Ballardini 1938; Holcroft 1988; Hess 1988; Triolo 1996.
Commento dell’opera:
La storia di Elena è narrata nella virgiliana Eneide, ma la terzina che si legge nell’iscrizione apposta sul retro è ripresa dal Trionfo d’Amore di Petrarca. La composizione creata da Xanto è interamente basata sull’incisione di Marcantonio Raimondi da Raffaello raffigurante appunto il Rapimento di Elena (Bartsch 26, p. 208, n. 209), con piccole modifiche, come ad esempio l’allargamento del primo piano per adattare la scena allo spazio circolare dle piatto. Ad occupare la parte destra della superficie si vede una costruzione architettonica con un porticato sulla parte anteriore. Sulla parte sommitale campeggia uno stemma formato da uno scudo a sfondo blu e rosso sul quale vi sono due linee diagonali argentee che si incontrano al centro formando un angolo con lo spigolo rivolto verso l’alto, si tratta dello stemma della famiglia Leonardi di Pesaro.