Saturno, Mercurio e Giove
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
SATURNO, MERCURIO E GIOVE
1532
TONDINO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 25,8 cm;
Berlino, Kunstgewerbemuseum
Iscrizioni:
Sul retro: “.1532. / Qual nube al fur gli antiqui Iddei. / Nel / fra: Xanto. A. Da Rovigo, i Urbino.”. sono inoltre presenti decorazioni lustrate che coprono la firma.
Provenienza:
Appartenuto dal 1828 alla collezione del console prussiano Bartholdi a Roma • donato nel 1835 al Museo.
Bibliografia:
Ballardini 1938; Hausmann 1972.
Commento dell’opera:
In questa maiolica è raffigurata una scena allegorica che si svolge su uno sfondo giallo pallido: tra cirri di nubi spiraliformi si vedono tre divinità; al centro siede Saturno con in mano una falce, suo attributo distintivo; sulla destra sta in piedi voltato di spalle Giove con la corona in testa, uno scettro nella mano sinistra e uno scudo poggiato a terra e fermato con la destra; al lato opposto, sulla sinistra, si vede Mercurio con il caduceo e l’elmetto alato; sopra dei tre personaggi vola tra le nuvole un putto alato, presumibilmente Cupido, con in mano una corona di fiori.
Com’è usuale nel metodo di Xanto, le figure dei personaggi sono riprese da alcune stampe che probabilmente possedeva nella bottega in cui lavorava, e in effetti Mercurio è tratto, in controparte, dall’incisione raffigurante Mercurio dell’anonimo Maestro I.B. (Bartsch 16, p. 71, n. 16); Giove, anch’egli ripreso in controparte, dalla stampa con il Sol del Maestro I.B. (Bartsch 16, p. 70, n. 14); il Cupido è desunto dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247).