Ulisse e Circe

 

Ulisse e Circe
Ulisse e Circe

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

ULISSE E CIRCE

1532

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26 cm

Cambridge, The Fitzwilliam Museum

Iscrizioni:
Sul retro: “.1532. / Vlisse chiede à Circe / i suoi compagni. / Nel .XIIII. Li: d Ouidio Met: / .fra: Xanto .A. da Roui, i / Urbin.”

Ulisse e Circe - retro
Ulisse e Circe – retro

Note:
Il piatto è stato oggetto di un intervento di restauro.

Provenienza:
Faenza collezione del conte Fernando Pasolini dall’Onda; collezione di Sir Andrew Fountaine IV, Narford Hall; Collezione privata Colonia; Collezione Alfred Pringsheim, Monaco di Baviera; Collezione Mr. Marmaduke Langdale Horn.

Commento dell’opera:
Ulisse, Circe e tre dei compagni dell’eroe sono mostrati nella sala del trono, che è preceduta da una stanza visibile sullo sfondo; i due spazi sono divisi da un grande arco che è parzialmente oscurato sulla destra da un ampio tendaggio color azzurro che si stende fino a coprire anche parte del trono della maga, che sta assisa sullo scranno semi coperta da un mantello d’un tenue color acquamarina, mentre regge nella mano destra uno scettro. Di fronte a lei sta Ulisse rappresentato in piedi e frontalmente e con addosso l’armatura, l’elmo e appoggiata sulla spalla destra la spada. I tre compagni di Ulisse occupano invece la parte centrale della scena: uno sta in basso, proprio davanti alla maga ed Ulisse lo sta indicando con la sua mano sinistra, ed è raffigurato ancora come un essere fantastico considerando che di umano ha solamente il tronco. Gli altri due compagni di Ulisse sono raffigurati più indietro, appena davanti alla porta d’accesso alla sala del trono, anch’essi non totalmente umani in quanto possiedono zampe ferine. Appeso davanti al tendaggio che si adagia sull’angolo destro del piatto è raffigurato lo stemma Pucci (per le informazioni su tale servizio si rimanda alla Scheda n. 1). La storia dell’amore tra Ulisse e Circe è narrata da Petrarca nel Trionfo dell’Amore come pure nel Libro XIV delle Metamorfosi di Ovidio, e si tratta di un soggetto già praticato da Xanto.
Per la figura di Ulisse Xanto ha fatto riferimento alla figura di Giove; Circe invece è ripresa dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello. L’uomo mostrato steso a terra al centro è ripreso dalla Battaglia tra Romani e Cartaginesi (Bartsch 27, p. 108, n. 420), mentre gli altri due uomini sono citazione dall’incisione con Nettuno che calma la Tempesta (Bartsch 27, p.49, n. 352).

[C.G.]

Su gentile concessione del Fitzwilliam Museum di Cambridge.