Un’allegoria politica

Un'allegoria politica
Un’allegoria politica

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

UN’ALLEGORIA POLITICA

1528-1530 ca.

TONDINO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 27 cm

Cambridge, The Fitzwilliam Museum

Iscrizioni:
Sul retro: “”Fuggi Spagna: Marcho / et francia. / nota. y/Ø”.

Note:
Il bordo si presenta rovinato, inoltre a ore due si nota una riparazione di tre pezzi.

Provenienza:
Collezione Henry Harris • Collezione Alfred Spero • Collezione Marmaduke Langdale Horn, che infine lo dona al Museo nel 1953.

Esposizioni:
Londra 2007, cat. 30.

Un'allegoria politica - retro
Un’allegoria politica – retro

Bibliografia:
Borenius 1930; Catalogo della vendita della collezione Henry Harris, Londra Christie’s 20 Giugno 1950, lotto 110; Rackham 1957; Cioci 1987; Poole 1995; Mallet 2007.

Commento dell’opera:
In questo tondino è messo in scena un soggetto di tipo allegorico riferibile alla situazione politica di quegli anni, in particolar modo legato al Sacco di Roma del 1527.
Sulla sinistra si vede un uomo barbuto con la corazza che regge in mano un tridente, accanto di lui un cavallo bianco e ai suoi piedi un gallo. Al lato opposto sta scappando via un uomo, probabilmente più giovane, nudo, che si volge all’indietro nel tentativo di brandire una scimitarra. Sullo sfondo si scorge un paesaggio con fortificazioni, mura e colline.
La lettura di questa allegoria è alquanto oscura e ricca di simbologie da interpretare: l’uomo con il tridente potrebbe alludere al potere marittimo della città di Venezia; il gallo ai suoi piedi sarebbe la Francia, mentre il cavallo potrebbe essere la Spagna; mentre di difficile lettura rimane l’uomo sulla destra con la scimitarra in mano, e potrebbe essere intesa come un’allegoria dell’alleanza cristiana contro i Turchi, rappresentati appunto dall’uomo con la scimitarra.
Le figure dei personaggi sono desunte da stampe raffiguranti la Strage degli Innocenti nelle versioni di Marcantonio Raimondi da Raffaello e nella versione di Marco Dente di Ravenna da Baccio Bandinelli.

[C.G.]