La visione di Alcione
LA VISIONE DI ALCIONE
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 25,4 cm
New York, The Metropolitan Museum of Art
Iscrizioni:
Sul retro in color nero si legge: “1535/ D’Alcyone la visio[n] treme[n]da, e, vera. / .F.X.”.
Provenienza:
Appartenuto alla collezione del Conte P. d’Epinay, duca di Pescolanciano (fino al 1884) • Donazione di Mrs. Francis P. Garvan, nella memoria di Francis P. Garvan, 1952.
Bibliografia:
Triolo 2002.
Commento dell’opera:
Questo piatto fa parte del servizio Jacopo Pesaro, vescovo di Pafo, in quanto è presente a ore 2 lo stemma della famiglia con riga verticale frastagliata che divide la parte sinistra di color giallo oro da quella destra di color azzurro; lo stemma è sormontato da una croce in lustro.
La storia narrata è ripresa dalla mitologia greca: è raffigurata infatti la visione di Alcione. Alcione è figlia di Eolo, dio dei venti; andò in sposa a Ceice, figlio dell’astro del Mattino, e la loro unione era talmente felice che essi stessi si paragonavano a Era e Zeus, fino al punto di mandare su tutte le furie il re degli dèi, il quale si infuriò e scatenò una tempesta mentre Ceice era in viaggio mare, facendolo inevitabilmente annegare. È raffigurato in questo piatto appunto la visione che ebbe Alcione, quando l’ombra di Ceice le apparve proprio per farle presagire l’infausto evento.
Il metodo di lavoro di Xanto prevedeva un largo uso di alcune stampe di cui il maestro disponeva all’interno della bottega in cui lavorava, e infatti la figura di Alcione è desunta dai Modi di Marcantonio Raimondi (Lawner 1984, p. 65) mentre la figura di Morfeo è tratta dal Matrimonio di Alessandro e Rossana di Gian Giacomo Caraglio da Raffaello (Bartsch 28, p. 197, n. 62); purtroppo però per Ceice e Giunone non sono state rinvenute le fonti iconografiche.
Su gentile concessione del Metropolitan Museum of Art di New York.