Anfiarao ed Erifile

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

ANFIARAO ED ERIFILE

1531

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 29 cm;

Bruxelles, Musées Royaux d’Art et d’Histoire

Iscrizioni:
Sul retro: “1531. / L’Avara & rea mo / glier di Amphiarao. / .historia. / fra: Xanto, Avelli / Rovigiese, i Urbino / pi:”

Bibliografia:
Dumortier 2002.

Commento dell’opera:
Il soggetto è stato tratto dal testo particolarmente amato da Xanto, ovvero le Metamorfosi di Ovidio, in cui al Libro II è narrato l’episodio di Anfiarao e di sua moglie; inoltre è bene considerare che l’iscrizione che si legge sul retro è ripresa dal Trionfo d’Amore di Petrarca, al verso 144; ma va sottolineata l’importanza di questa vicenda nella produzione artistica del maestro date le numerose volte che mette in scena questa storia, e in effetti si fa riferimento a Scheda n. 143 (in particolar modo per la trama), n. 183, n. 114 ed infine n. 276.
Va considerato che per realizzare questa composizione, Xanto ha fatto riferimento a ben tre stampe, in quanto Anfiarao è stato desunto da Isacco che benedice Giacobbe di Marcantonio Raimondi (Bartsch 26, p. 15, n. 6); mentre Erifile è tratta dal Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104).

[C.G.]