La trasfigurazione

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

LA TRASFIGURAZIONE

1539

COPPA

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 27,2 cm;

Lione, Musée des Arts Décoratifs

Iscrizioni:
Sul retro, in blu scuro: “.1539. / Trasfiguross’ il Salva / tor del modo. /.X.”

Note:
Il bordo del piede presenta alcune screpolature ed inoltre il retro è stato oggetto di vari interventi di restauro; il bordo presenta alcune screpolature.

Provenienza:
Collezione Alfred Pringsheim • Venduta a Londra, 08 Giugno 1939, lotto n. 170 • acquistata da Paul Gillet che nel 1960 la dona al Museo.

Bibliografia:
Falke 1914; Damiron 1943; Giacomotti 1962; Rondot 1994; Fiocco et altri 2001.

Commento dell’opera:
Il soggetto di questa coppa si discosta da quelli maggiormente dipinti da Xanto in quanto si tratta di una tematica religiosa. Cristo è raffigurato, al centro in piedi frontalmente, sul Monte Tabor, dalla sua testa partono raggi luminosi e tutt’intorno alla sua figura si apre un clipeo dai bordi ondulati, creando quasi dei petali carnosi; ai suoi lati, in piedi e volti verso di lui si vedono i due profeti Mosé ed Elia. Ai piedi di Cristo, in primo piano, si vedono ancora stesi a terra tre apostoli mentre si stanno risvegliando e volgono lo sguardo verso ciò che sta accadendo, proteggendosi gli occhi dalla luce abbagliante poggiando la mano alla fronte.
Sebbene il soggetto sia di tipo religioso, la fonte iconografica per il volto di Cristo è l’incisione di Marcantonio Raimondi da Raffaello raffigurante il Parnaso (Bartsch 26, p. 244, n. 247); mentre per le figure degli apostoli, Xanto ha utilizzato la stampa con La nascita di Venere di Marco Dente di Ravenna (Bartsch 27, p. 15, n. 323).

[C.G.]