Sansone e i Filistei

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
SANSONE E I FILISTEI
1537
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 25,5 cm;
San Pietroburgo, The State Hermitage Museum
Iscrizioni:
Sul retro in blu: “1537. / Sason che laltoTem / pio à terra tira. / .F.X. / R.”
Note:
Il piatto presenta alcune screpolature sul bordo.
Provenienza:
Acquistata a Parigi da Berdele• passata poi nel museo del barone Stiglitz• dal 1925 fa parte della collezione del museo.
Esposizioni:
Faenza 2003.
Bibliografia:
Karbon’er 1899; Ivanova 2003.
Commento dell’opera:
Il piatto raffigura al centro Sansone che abbraccia una colonna spezzata nella parte superiore, a destra e a sinistra sono rappresentati dei filistei, due di questi giacciono già sotto le rovine del tempio che appare come semidistrutto. La storia narra che, durante la festa di Dagon, i filistei avevano condotto Sansone nel tempio per oltraggiarlo, dopo averlo acciecato e averlo successivamente convinto di averlo privato delle sue forze; ma Sansone, proprio come Xanto illustra in questo piatto, percuote con forza le due colonne portanti del tempio stesso, fino appunto a provocarne il crollo, seppellendo di conseguenza alcuni dei filistei.
La composizione è costruita tenendo conto alcune stampe, in particolar modo l’energica e possente figura di Sansone è diretta citazione dall’incisione di Gian Giacomo Caraglio dal Rosso Fiorentino.
Il filisteo curvo sulla sinistra con il copricapo e la veste che scopre appena la gamba destra mentre tenta di estrarre la veste dalle macerie è citazione dall’incisione di Marcantonio Raimondi raffigurante il Ratto di Elena (Bartsch 26, p. 208, n. 209).
La figura del guerriero sulla sinistra con l’elmo raffigurato di profilo è un forte richiamo al cavaliere rappresentato sul lato destro della stessa incisione.
La figura maschile illustrata sulla destra con le braccia alzate è ripresa dalla medesima stampa, più precisamente l’uomo che brandisce la spada sopra la testa proprio dietro la figura di Elena.
