Bacco, Cupido e una donna
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
BACCO, CUPIDO E UNA DONNA
1531
COPPA
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 27,6 cm;
Berlino, Kunstgewerbemuseum
Iscrizioni:
Sul retro: “.1531. / il vinolete Bacco, & Sua malitia. / favola / fra: xato Ave: / Rovigiese i Urbi / no.”
Bibliografia:
Ballardini 1938; Hausmann 1972.
Commento dell’opera:
La fonte letteraria di questa coppa è il testo di Ovidio, le Metamorfosi, tanto apprezzato da Xanto. Si vede,infatti, sulla sinistra Bacco, nelle sembianze di un uomo anziano con barba e capelli bianchi, coperto sulle spalle da un mantello svolazzante di color giallo; all’opposto, sta in piedi una fanciulla, coperta da una tunica dal seno in giù mentre volge il proprio sguardo nella direzione del dio; il centro della composizione è occupato da Cupido con l’arco puntato verso Bacco stesso; al di sopra dei tre personaggi vola un altro amorino.
Come è usuale per Xanto, le figure sono tratte da alcune stampe, in particolar modo la fanciulla sulla destra è desunta dalla Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53); il dio Bacco invece è ripreso dall’incisione con Un giovane e un anziano Bacco di Marcantonio Raimondi da Raffaello o Giulio Romano (Bartsch 26, p. 282, n. 294); infine l’amorino che vola in cielo è citazione dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247).