Coppa con il Noli me tangere
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
COPPA CON IL NOLI ME TANGERE
1541
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 28,9 cm
Parigi, Musée du Petit Palais
Iscrizioni:
Sul retro si legge: “.1541. / Noli me tangere, / Xyo à maria disse. / .X.”
Note:
La coppa si presenta in buone condizioni conservative, con un sottile reticolo di crepe sul verso.
Provenienza:
Lascito Dutuit 1902 inv. ODUT 01070
Bibliografia:
Froehner 1899 n.17; Lapauze 1907 cat.1070; Lapauze 1925 cat.1126; Chompret 1949; Join-Dieterle 1984 cat.73; Wilson 1993.
Commento dell’opera:
Viene rappresentata qui una tematica sacra, ovvero l’episodio narrato da Giovanni (20, 14-18) in cui Cristo risorto appare alla Maddalena proprio accanto al sepolcro, che qui è raffigurato sulla sinistra con intorno tre angeli, che però nel racconto evangelico sono due e che si rivolgono a Maria Maddalena che, in lacrime, riferisce loro che il corpo di Cristo è stato rubato e che non ha idea di dove sia stato riposto. Un particolare è da notare: la zappa in primo piano sta ad indicare l’equivoco in cui cade la Maddalena, la quale in un primo momento credeva che Cristo fosse un giardiniere.
Com’è usuale in Xanto, la composizione è una trascrizione di diversi riferimenti a stampe coeve: per la Maddalena ha utilizzato come fonte d’ispirazione, in controparte, la donna sulla destra inginocchiata accanto alla Vergine della Salita al Calvario di Marcantonio Raimondi; da Alessandro che scopre i testi di Omero riprende la figura di Cristo; e dalle Nozze di Alessandro e Rossana del Caraglio (Bartsch 28, p. 197, n. 62) recupera il gruppo a destra dei putti che trascinano lo scudo di Alessandro per creare gli angeli accanto al sepolcro.
Su gentile concessione del Museo del Petit Palais di Parigi.