Ercole e l’Idra

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

ERCOLE E L’IDRA

1528-1530 ca.

TAGLIERE

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 29 cm;

Ubicazione sconosciuta

Iscrizioni:
Sul retro: “Hercule forte l’idra ucide a forza. / fabula.”

Provenienza:
Appartenuto al Herzog Anton-Ulrich Museum, Brunswick.

Bibliografia:
Lessmann 1979.

Commento dell’opera:
Il tagliere qui in esame è ascrivibile alla fine di un primo capitolo della parabola artistica di Francesco Avelli, e raffigura un soggetto desunto da una fonte quasi insolita per il maestro che amava così tanto Ovidio e Virgilio, si tratta, infatti, del testo di Apollodoro in cui è narrata, appunto, la vicenda di Ercole e l’Idra. L’Idra è un serpente a più teste figlia di Tifone ed Echidna e fu allevata da Era per servire di prova ad Ercole, e in effetti è quanto egli riuscì a superare, come del resto recita l’iscrizione che si legge sul retro.
L figura di Ercole sembra essere ripresa, in controparte, da un personaggio che si vede nel Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104).

[C.G.]