Apollo e le muse sul Monte Parnaso
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
APOLLO E LE MUSE SUL MONTE PARNASO
1542
COPPA
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 27,5 cm
Collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia
Iscrizioni:
Sul retro, in blu scuro: “.1542. / Il Sacro Apollo, e’, le / Sorelle nove.”
Note:
La coppa si presenta rotta e successivamente riparata vicino al bordo tra ore 9 e ore 2; inoltre lungo i bordi sono presenti alcune sbeccature.
Bibliografia:
Wilson 1996; Wilson e Sani 2006
Commento dell’opera:
Apollo, figlio di Zeus e di Latona, nonché fratello di Artemide, è rappresentato sul monte Parnaso, come dio della musica e della poesia, e segno tangibile di ciò è l’attributo che regge nelle mani, l’arpa, comepure la corona d’alloro che gli cinge il capo. Attorno a lui sono raffigurate nove fanciulle, che altro non sono che le nove Muse.
Il soggetto è trai più popolari dell’età rinascimentale ed in effetti è semplice riconoscere la citazione letterale che fa Xanto della celebre incisione di Marcantonio Raimondi raffigurante, appunto, il Parnaso (Bartsch 26, p. 244, n. 247), ripreso a sua volta dall’altrettanto, e forse ancor più, famoso affresco di Raffaello nelle Stanze Vaticane.
Questa coppa non presenta alcuna firma, ma è attribuibile a Xanto su basi stilistiche, come pure per una certa familiarità proprio con la stampa utilizzata come fonte iconografica, ed inoltre il 1542 è l’anno ultimo in cui il maestro è ancora impegnato come decoratore di maioliche.