La distruzione della flotta di Seleuco

La distruzione della flotta di Seleuco
La distruzione della flotta di Seleuco

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

LA DISTRUZIONE DELLA FLOTTA DI SELEUCO

1533

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 28,6 cm;

Cambridge, The Fitzwilliam Museum

Iscrizioni:
Sul retro: “.1533. / Della sua Classe sol / Seleuco scampa. / Nel .XXVII. Libro d Iustino / Histo: / .f.X.A.R. / i Urbino”.

Note:
Frammentato in otto pezzi, e successivamente ricomposto.

La distruzione della flotta di Seleuco - retro
La distruzione della flotta di Seleuco – retro

Provenienza:
Collezione Auberon Kennard • Collezione Louis .C.G. Clarke.

Bibliografia:
Catalogo della vendita, Sotheby’s, Londra, 25 Giugno 1931, lotto 8; Rondot 1994; Poole 1995.

Commento dell’opera:
Com’è puntualmente indicato nell’iscrizione che si legge sul retro,la scena raffigurata in questo piatto è desunta  dal testo di Giustino, in cui si narra che Seleuco II ereditò il regno di Siria creato dal padre, Seleuco I; ma il suo governo tirannico, in cui commissionò anche l’uccisione della propria matrigna Berenice e del proprio fratello minore, condusse diverse città a ribellarsi contro di lui, che viene mostrato qui mentre tenta di fuggire.
Per la composizione Xanto ha fatto riferimento ad alcune stampe, infatti si nota che Seleuco è desunto da un soldato della Battaglia col coltellaccio di Marco Dente di Ravenna da Raffaello o Giulio Romano (Bartsch 26, p. 210, n. 211), come pure l’uomo steso deriva dalla medesima incisione; la figura di spalle è ripresa dal Sol dell’anonimo Monogrammista I.B. (Bartsch 16, p. 70, n. 14); infine l’uomo sulla destra è tratto dal Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104).

[C.G.]

Su gentile concessione del Fitzwilliam Museum di Cambridge.