Narciso ed Eco

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

NARCISO ED ECO

1529-1530 ca.

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26,8 cm

Chicago, Chicago Art Institute

Iscrizioni:
Sul retro: “P Narcis’ Ecco trasforma / ta i saxo. / fabula. y”.

Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative, tranne che per una perdita di materia a ore sei.

Provenienza:
Parigi, collezione Frédéric Spitzer • Collezione Mr e Mrs Martin A. Ryerson.

Bibliografia:
Catalogo della collezione Spitzer, Parigi 1891; Molinier 1892; Catalogo della vendita della collezione Spitzer, 17 Aprile-16 Giugno 1893, lotto n. 1084; Triolo 1996.

Commento dell’opera:
La fonte letteraria per questo piatto è quel testo che Xanto sembra conosca davvero bene: le Metamorfosi di Ovidio in cui al Libro III si ritrova proprio la storia di Narciso ed Eco. In questo piatto si vede Narciso che sta in piedi sulla parte destra con il braccio destro alzato in alto, è vestito con un lungo abito sovrapposto ad una tunica e si volge nella direzione delle due fanciulle che stanno in piedi dalla parte opposta; una è evidentemente la ninfa Eco, mentre la giovane donna sull’estrema sinistra mostrata di spalle è una delle sue sorelle. Al centro nella figura del fanciullino alato con arco e frecce è riconoscibile Cupido. Al centro sulla parte sommitale del piatto è riprodotto lo stemma con le tre falci di luna argentee su fondo blu scuro.
Per creare tale composizione Xanto si è avvalso di alcune stampe utilizzandole come fonti iconografiche, e in effetti la figura di Narciso deriva dal Martirio di San Matteo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli; le due ninfe sono citazione dall’incisione con la Danza di Cupidi di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 215, n. 217) ed infine Cupido stesso è ripreso dalla celebre Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53).

[C.G.]

Su gentile concessione del Chicago Institute of Art di Chicago.