Il matrimonio di Nino e Seramide
1533
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Londra, Victoria and Albert Museum
Iscrizioni:
Sul verso è presente l’iscrizione “.X.H.A.” sullo scudo dell’uomo seduto sulla sinistra a ore 8. In alto, nella zona centrale, appare lo stemma dei Gonzaga e dei Paleologo insieme.
Sul retro si nota una linea gialla che corre lungo il bordo del piatto; al centro in inchiostro blu scuro si legge la datazione “.M.D.XXXIII.”; più sotto, sempre con lo stesso inchiostro blu scuro si legge: “Hor vedi la magnanima Reina / chuna treccia rivolta, e, laltra sparsa / Corse alla, Babilonica ruina, / Nel .I. libro di Trogo Pompeio. / .Fran: Xanto.A. / da Rovigo.in / Urbino.”
Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.
Provenienza:
Dalla collezione di Ralph Bernal
Esposizioni:
Londra 2007, cat. 40.
Bibliografia:
Vendita Bernal 22 Marzo 1855, lotto 1938; Fortnum 1873; Rackham 1940; Mallet 1981; Triolo 1996; Hildyard 1999; Mallet 2007.
Commento dell’opera:
Xanto sul retro fornisce la fonte letteraria dalla quale ha ricavato tale istoriato, solo che non si tratta propriamente del racconto di Pompeo Trogo, bensì le righe che il maestro ha citato provengono dal Trionfo della Fama di Petrarca (Libro II, 103-105), di conseguenza non si riferiscono ad Alessandro e Rossana, quanto piuttosto alla storia della regina Semiramide. Stando al racconto di Diodoro Siculo, Semiramide era sposata con Onne, consigliere del re di Babilonia Nino, che la portò con sé in un’impresa militare che era talmente grande da impressionare Nino che la chiese in sposa. Onne in quell’occasione decise di porre fine alla propria vita, dunque Nino poté sposare Semiramide. In questa piatto si vede infatti, al centro, Nino, che, circondato di Cupidi e cortigiani, sta offrendo una corona a Semiramide, che siede sul trono, coperta solo nella parte inferiore del corpo, la testa è chinata ed un Amorino sta pettinando la sua bionda e lunga chioma. In primo piano vi è un amorino piangente con le mani che gli coprono il volto. Sulla destra vi sono figure abbigliate all’orientale, mentre sulla sinistra vi sono alcuni guerrieri; in particolare è bene notare l’uomo seduto appoggiato ad uno scudo sul quale sono apposte le iniziali “:X.H.A.”.
la composizione è frutto di diverse citazioni dalle stampe coeve: il gruppo centrale è ripreso dal Matrimonio di Alessandro e Rossana di Gian Giacomo Caraglio da Raffaello (Bartsch 28, p. 197, n. 62); poi la Battaglia con la sciabola di Marco Dente da Giulio Romano (Bartsch 26, p. 210, n. 211); Isacco che benedice Giacobbe di Agostino Veneziano da Raffaello (Bartsch 26, p. 15, n. 6); Il martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104); Il sacrificio di Noè di Marco Dente da Marcantonio Raimondi (Bartsch 26, p. 13, n. 4); Cristo davanti al tavolo di Simon fariseo di Marcantonio Raimondi (Bartsch 26, p. 37, n. 23).
In alto pendono dei tendaggi d’un color giallo paglierino, e a ore undici vi è lo stemma di Federico Gonzaga e di sua moglie Margherita Paleologo insieme.