Allegoria del sacco di Roma
1528-1531 ca.
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 29,3 cm
Berlino, Collezione privata
Iscrizioni:
Sul retro: “Roma prostrata fra / lascivi et scalci. Nota y/Ø”.
Provenienza:
Collezione Henry Harris fino al 1950 • Passato alla collezione Adda a Parigi • Entrato nella collezione di Rainer Zietz, Hannover.
Bibliografia:
Hausmann 2002.
Commento dell’opera:
Il piatto, ascrivibile ad un primo capitolo dell’attività di Xanto, non raffigura un soggetto tratto dai testi classici, primo fra tutti le Metamorfosi di Ovidio, bensì si rifà alla storia politica contemporanea, e pertanto è da mettere in stretta relazione con il tragico evento del Sacco di Roma del 1527.
In primo piano si vede una fanciulla dai lunghi capelli biondi stesa a terra in posizione supina, nuda e inerme; dietro di lei, dunque al lato sinistro, un satiro mostrato quasi di spalle alza le braccia, e osservando bene, dai palmi delle sue mani hanno origine fiamme d’un color arancio vivo. Al lato opposto, sulla destra, ai piedi della fanciulla stesa senza vita, si vede un giovane con addosso solo un gonnellino aranciato con lo sguardo rivolto nella direzione delle fiamme che scaturiscono dalle mani del satiro; tale giovane regge, inoltre, nelle mani due fiaccole, tenendole rivolte verso il basso, dietro di lui un tendaggio che copre forse certi orrori causati dal tragico evento; sullo sfondo, in lontananza si scorge una città.
Per creare la propria composizione Xanto ha proceduto mediante la tecnica dello spolvero,avendo come punto di partenza alcune celebri incisioni, in questo caso specifico si può risalirei ai Modi di Marcantonio Raimondi da Giulio Romano.