Didone intrattiene Enea
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
(Attribuzione)
DIDONE INTRATTIENE ENEA
1525-1526 ca.
TONDINO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 25,5 cm;
Londra, Victoria and Albert Museum
Iscrizioni:
Sul verso, in primo piano, sul bordo di uno scalino si leggono le iniziali “F.R.”.
Provenienza:
Appartenuto alla collezione di Madame d’Yvon • ereditato nel 1910 da George Salting.
Esposizioni:
Londra 2007, cat. 14.
Bibliografia:
Darcel e Delange 1867-1869; Catalogo della vendita della collezione D’Yvon 1892, lotto n. 56; Rackham e Ballardini 1933; Rackham 1940; Mallet 1976; Mallet 2007.
Commento dell’opera:
La scena rappresentata in questo tondino si svolge in un interno di una struttura architettonica: sulla destra dietro un tavolo rotondo visto dall’alto in prospettiva coperto da una tovaglia bianca e dotato di gambe leonine di gusto orientalizzante si scorge la bella Didone mentre regge in braccio appoggiato al seno il piccolo Cupido nelle sembianze di Ascanio. A lato della donna, siede Enea coperto da un ampio manto blu scuro. Contornano la composizione alcuni inservienti ed un suonatore di arpa.
Per creare le proprie composizioni Xanto utilizzava come fonti iconografiche alcune stampe dalle quali riprendeva le figure per poi raffigurare i propri personaggi; in questo caso la scena è ripresa, in controparte, dall’immagine che si vede in basso a destra nella stampa Quos Ego di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 27, p.49, n. 352).
In virtù delle iniziali che si leggono sul bordo dello scalino, questa maiolica è stata assegnata a Xanto, e in effetti l’iscrizione “F.R.” va sciolta come “Francesco Rovigiese”.