Grifone che lotta contro il popolo di Damasco
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
GRIFONE CHE LOTTA CONTRO IL POPOLO DI DAMASCO
1537
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 27,5 cm;
Ubicazione sconosciuta
Iscrizioni:
Sul verso, in corrispondenza della figura di Grifone, ai suoi piedi: “Gripho”
Sul retro: “1537 / Solo Griphon cotra Damasco tutto / F.X.R.”; data e firma in rosso, il resto in nero.
Note:
Provenienza:
Appartenuto alla collezione Castellani • Trasferito alla collezione Spitzer • Passato successivamente alla collezione Pringsheim.
Esposizioni:
Bibliografia:
Falke 1994.
Commento dell’opera:
Osservando con attenzione l’immagine e riflettendo sull’iscrizione che si legge sul retro, si è in grado di dedurre che la vicenda decorata in questo piatto è desunta dall’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, in cui proprio al Canto XVII è narrato l’episodio in cui Grifone entra nella bellissima e sontuosa città di Damasco e prende parte alla giostra organizzata per ricordare la salvezza di Lucina dopo quattro giorni di prigionia in una grotta; ne uscirà vincitore il prode cavaliere che riesce a sconfiggere gli otto più valorosi cavalieri scelti tra i più valorosi dell’esercito di Norandino, re di Damasco. Si fa sotto per primo Martano, ma dopo aver visto morire in modo accidentale il cavaliere che lo ha preceduto, si arrende e fugge deriso dal pubblico spettatore. Gli segue poi Grifone, che provava una forte vergogna mista ad una grande ira per il comportamento del compagno e perché, in seguito a ciò, gli spettatori si attendevano da lui il medesimo atteggiamento codardo; ma la sua prodezza sorprende tutti ed è in grado di sconfiggere tutti e otto i cavalieri e la sua armatura non viene nemmeno scalfita. Norandino, infine, proclama Grifone vincitore.
Per questa maiolica sembra che Xanto non abbia fatto riferimento ad incisione alcuna, e a riprova di ciò è anche il tratto, il segno con cui crea le figure dei personaggi, in quanto sembra più fluido e meno costretto, come pure meno meccanico, rispetto al resto degli altri suoi istoriati.