Allegoria del Sacco di Roma
Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)
ALLEGORIA DEL SACCO DI ROMA
1527-1530 ca.
PIATTO
Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)
Diametro: 26,3 cm;
Ubicazione sconosciuta
Iscrizioni:
Sul retro: “Di Clemete al cospetto / Roma lague./ nota, y/Ø”.
Note:
Provenienza:
Esposizioni:
Bibliografia:
Mallet 1988.
Commento dell’opera:
In questo piatto Francesco Avelli ha messo in scena un’allegoria politica, come del resto fece anche in altre occasioni. Il suo animo sensibile e la sua posizione politica, lo ha portato in diverse occasioni a meditare sulla tragicità dell’evento avvenuto nel 1527, allorché le truppe dell’Imperatore Carlo V entrarono e saccheggiarono la città di Roma.
Le fonti iconografiche sono tra le più adoperate e riprese da Xanto, ovvero: la donna, che personifica la città di Roma, è desunta dai Modi di Marcantonio Raimondi da Giulio Romano; mentre il putto sulla sinistra col pallone tenuto in alto sopra la testa, simbolo mediceo riconducibile a papa Clemente VII, è rirpreso dall’incisione del Trono di Nettuno di Marco Dente di Ravenna.