Giudizio di Paride

Giudizio di Paride
Giudizio di Paride

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

GIUDIZIO DI PARIDE

1531

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26 cm

Cambridge, The Fitzwilliam Museum

Iscrizioni:
Sul retro in inchiostro nero è scritto: “.1531. / Per cui Troia superba fu / combusta. / Favola / Fracesco Xanto Avelli, da Rovigo, i Urbino / Pise.”

Note:
Il piatto è stato riparato nella parte sommitale e inferiore del bordo; presenta una scheggiatura sul bordo a ore quattro e con pigmenti e verniciatura in alcune parti consunti.

Provenienza:
Narford Hall collezione di Sir Andrew Fountaine (probabilmente acquisita per via ereditaria); Collezione Stephenson Clarke; Collezione C.G. Clarke.

Giudizio di Paride- retro
Giudizio di Paride – retro

Esposizioni:
Londra 2007, cat. 33.

Bibliografia:
Catalogo della vendita della collezione Andrew Fountaine, 16 Giugno 1884, lotto n.175; Fortnum 1896; Moore 1988; Julia Poole 1995; Triolo 1996.

Commento dell’opera:
Si vede qui Paride con un abito arancio ed un mantello ceruleo seduto sulla destra davanti una roccia, col piede sinistro appoggiato su un sacco e nella mano sinistra regge un bastone; si volge verso la sua destra, ovvero verso le tre dee, offrendo loro la mela dorata allungando il suo braccio destro. Le tre dee sono raffigurate in piedi nude sulla sinistra, una frontale, una di spalle e quella più a sinistra mostrata di profilo. Quella mostrata in modo frontale, sulle cui spalle scende un mantello color verde smeraldo, è Venere ed è presentata con il braccio sinistro teso nell’atto di raccogliere la mela dorata che le sta offrendo Paride. Ai suoi piedi vi è un amorino che proprio si appende al mantello della dea allungando le braccia in alto.
Per questa composizione Xanto si è rifatto a due stampe di cui faceva largo uso: le tre figure femminili sono citazione dalla Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53), mentre Paride e l’amorino sono mutuati dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247).

[C.G.]

Su gentile concessione del Fitzwilliam Museum di Cambridge.