Le Sabine sconfiggono Tarpea

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

LE SABINE SCONFIGGONO TARPEA

1533

COPPA

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 29,5 cm;

Arezzo, Museo Statale d’Arte Medievale e Moderna

Iscrizioni:
Sul retro: “1533 / Tarpea raccoglie del / suo  seme il frutto. / nella Deca de .T. Livio. / Fsco Xato / da Rovigo / Urbino”

Provenienza:
Già nella collezione Fraternita dei Laici.

Bibliografia:
Ballardini 1933; Rackham 1957; Bononi 1959; Mallet 1971; Petruzzellis Scherer 1980; Gardelli 1987; Fiocco Gherardi 1988; Fuchs 1993.

Commento dell’opera:
Come indicato dall’iscrizione il soggetto è tratto dalla Ab Urbe Condita di Tito Livio, ma è narrato anche nel Libro XIV delle Metamorfosi di Ovidio. La storia narra la complicità di Tarpea con l’assediante Tatius, re dei Sabini, il quale ordinò ai propri soldati di uccidere la giovane fanciulla schiacciandola sotto gli scudi. In effetti, in questa maiolica si vede al centro della composizione Tarpea nuda di spalle riversa a terra, vista proprio nel momento in cui, coprendosi il volto con la propria tunica, viene schiacciata dagli scudi di tre soldati dell’esercito di Tatius, al quale aveva consegnato la cittadella capitolina. Sullo sfondo si distinguono costruzioni architettoniche.
Per creare le proprie composizioni e, dunque, i personaggi che popolano le proprie maioliche, Xanto ha ampiamente impiegato incisioni che poteva studiare all’interno della bottega in cui lavorava; nello specifico si può constatare che la figura di Tarpea è desunta dai Modi di Marcantonio Raimondi da Giulio Romano, per l’illustrazione dell’Aretino; invece il soldato a sinistra è citazione dalla Strage degli Innocenti di Marco Dente di Ravenna da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 33, n. 21); nel complesso l’intera composizione è tratta dalla stampa di Marcantonio Raimondi raffigurante Tarpeia uccisa dai Sabini(Bartsch 26, p. 179, n. 185).

[C.G.]