Anfiarao e sua moglie

Anfiarao e sua moglie
Anfiarao e sua moglie

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

ANFIARAO E SUA MOGLIE

1531

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26,6 cm;

San Pietroburgo, The State Hermitage Museum

Iscrizioni:
Sul retro è presente la scritta di colore blu: “1531. / L’avara e rea moglier / di Amphiarao. / Historia. / Fra: Xanto Avl: / Rovigo in Urbino pin.”

Note:
Il piatto presenta leggere perdite lungo il bordo.

Provenienza:
Francoforte, Goldschmidt • 1886 Museo del Barone Stiglitz a Leningrado

Esposizioni:
Faenza 2003.

Bibliografia:
Karbon’er 1899; Ballardini 1938; Watson 1986; Ivanova 2003.

Commento dell’opera:
La fonte letteraria dalla quale Xanto prende spunto per questo piatto è il Libro II delle Metamorfosi di Ovidio, in cui appunto è narrato l’episodio di Anfiarao; mentre per l’iscrizione il riferimento è il Trionfo d’Amore di Petrarca. Il  protagonista si vede qui inginocchiato mentre si nasconde entro la cavità di un albero, occupando proprio il centro della composizione. A sinistra, davanti ad una costruzione architettonica vi sono due uomini avvolti da ampi mantelli, probabilmente da identificare come due guerrieri, per la lancia che tiene appoggiata alla spalla quello senza calzari. Sul lato destro invece si riconosce Erifile, mostrata di spalle coperta da un mantello color vinaccia.
Per questa composizione Xanto ha fatto uso di alcune stampe, in particolar modo, la figura di Erifile è tratta dalla figura in alto a destra nell’incisione con il Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104); mentre i due guerrieri sulla sinistra sono citazione da Quos Ego di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 27, p.49, n. 352).

[C.G.]