Teseo entra nel labirinto

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

TESEO ENTRA NEL LABIRINTO

1535

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 25,1 cm

Collezione privata

Iscrizioni:
Sul retro in blu si legge: “.1535. / Theseo nel Laberito animoso etra / .F.X.”

Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.

Provenienza:
In precedenza nella collezione Sprovieri • successivamente passato nella collezione Mame.

Bibliografia:
Catalogo della vendita della collezione Mame, 26-29 Aprile 1904; Chompret 1949; Wilson 1995; Wilson 1996; Triolo 1996.

Commento dell’opera:
La fonte letteraria per questo soggetto è rintracciabile nel Libro VIII delle Metamorfosi di Ovidio, in cui appunto viene narrato l’innamoramento di Arianna nei confronti di Teseo. Sulla sinistra è raffigurato Teseo in armatura mentre sta entrando in una costruzione turrita attraversando un arco, dietro di lui sta un amorino con una torcia in mano; mentre sulla destra è raffigurato Dedalo, barbuto e canuto, con un lungo mantello e dietro di lui sta un giovane fanciulla, da identificare con Arianna; sullo sfondo sale verso l’alto, attorcigliandosi su se stesso, uno snello albero. Al centro della composizione è rappresentata un’imbarcazione condotta da un equipaggio formato da diversi uomini con diversi scudi. Appeso in alto sulla parte destra del piatto vi è lo stemma di Jacopo Pesaro (per il quale si rimanda alla Scheda n.16).
Per la composizione sono state utilizzate diverse stampe che circolavano all’epoca: in particolar modo l’amorino è citazione letterale dalla Danza di Cupidi di Marcantonio Raimondi (Bartsch 26, p. 215, n. 217); l’imbarcazione con l’equipaggio è ripresa dall’incisione con il Ratto di Elena di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 208, n. 209); infine la figura di Teseo è mutuata dalla stampa raffigurante Nettuno che calma la tempesta (Bartsch 27, p.49, n. 352); mentre per la figura di Arianna non è stata ancora rintracciata alcuna fonte iconografica.

[C.G.]