Frisso ed Elle

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

FRISSO ED ELLE

1529-1530 ca.

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 29,5 cm;

Ubicazione sconosciuta

Iscrizioni:
Sul retro: “De Elle Phrixo o del moton d l’oro fabula y/Ø”.

Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.

Provenienza:
Colonia, Kunstgewerbemuseum (venduto nel 1931).

Bibliografia:
Catalogo della vendita, Helbing, Francoforte sul Meno, 05-06 Maggio 1931, lotto n. 97; Triolo 1996.

Commento dell’opera:
Come in molti altri esemplari,la fonte letteraria utilizzata da Xanto per decorare questo piatto sono le Metamorfosi di Ovidio, in cui al Libro VII viene appunto narrata la storia di Frisso ed Elle. Frisso ed Elle sono due dei figli di Atamante e Nefele, fuggono insieme sull’ariete volante per sottrarsi dalla morte e dall’odio della loro matrigna Ino, ed è proprio quanto si vede al centro di questo piatto, in cui è raccontata la storia. Sulla sinistra, davanti ad una costruzione architettonica, si individua Nefele con il montone, mentre sulla destra si vedono i due figli, Frisso ed Elle, la quale sta appunto cavalcando il montone. In alto, appeso ad un albero sta lo stemma purtroppo non ancora identificato con tre falci lunari argentee su fondo blu scuro.
Le figure sono create mediante riproposizione di alcune stampe celebri all’epoca: dunque, la figura di Nefele deriva dall’incisione con il Sacrificio di Noè di Marco Dente di Ravenna da Raffaello (Bartsch 26, p. 13, n. 4); Elle sul montone è ripresa dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247); però purtroppo non si è rintracciata alcuna fonte per i due fratelli sulla destra.

[C.G.]