Leda e il cigno

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

LEDA E IL CIGNO

1528-1530 ca.

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26,5 cm;

Sotheby’s, Londra, 11 Marzo 1980, lotto n. 18

Iscrizioni:
Sul retro: “Di Giove / i Cigno per / Amor cangiato / fabula y”

Note:
Il piatto è stato oggetto di un intervento di restauro.

Provenienza:
Collezione di W. Von Dirksen • collezione Taylor.

Bibliografia:
Vitaletti 1914; Chompret 1949; Mallet 1971; Catalogo della vendita della collezione Tylor, 11 Marzo 1980, lotto n. 18; Triolo 1996.

Commento dell’opera:
Il soggetto di questo piatto è preso dal Libro VI delle Metamorfosi di Ovidio,libro spesso utilizzato da Xanto per le proprie composizioni. Il piatto va letto da destra a sinistra, in quanto appunto a destra si riconosce Giove mentre il suo corpo umano si sta trasformando in cigno, evidente dal capo e dalle braccia già mutate in ali. Sulla sinistra si vede parzialmente una costruzione architettonica, davanti alla quale si individua Leda, seduta su uno scalino marmoreo, nuda mentre avvolge in un abbraccio il cigno, ovvero Giove. Al centro della composizione con arco e faretra sta, Cupido con lo sguardo rivolto verso Giove. Sopra il dio che sta subendo la metamorfosi si rileva lo stemma non ancora identificato con un’aquila (si rimanda a Scheda n. 65).
Per la composizione Xanto ha fatto uso di diverse stampe, nello specifico, la figura di Giove mentre sta diventando un cigno è presa dalla Battaglia tra Romani e Cartaginesi di Marco Dente di Ravenna da Giulio Romano (Bartsch 27, p. 108, n. 420); Leda invece è citata dal Giudizio di Paride di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 242, n. 245); il cigno dall’incisione raffigurante Leda di Agostino Veneziano da Giulio Romano (Bartsch 26, p. 229, n. 232) ed infine il Cupido è ripreso dalla Danza di Cupidi di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 215, n. 217).

[C.G.]