Caccia al leone romana

Caccia al leone romana
Caccia al leone romana

Francesco Xanto Avelli

(Rovigo, c. 1487 – Urbino, c. 1542)

CACCIA AL LEONE ROMANA

1529

COPPA

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 38 cm

Londra, British Museum

Iscrizioni:
Il retro si presenta bianco e con decorazioni fogliacee di color blu lungo il bordo; il piede possiede una bordatura color giallo e all’interno vi è l’iscrizione in blu scuro: “Que stabant vix hospitibus / spectanda sepulchra: / Quellibet arbitrio iam videt / .illa suo. / .f.L.R.”

Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.

Provenienza:
Già nella collezione del Rev.Thomas Berney • passata poi nella collezione Fernand Adda.

Esposizioni:
Londra 1987, cat. 70; Londra 2007, cat. 16.

Bibliografia:
Wilson 1987; Thornton e Wilson 2007; Mallet 2007.

Commento dell’opera:
In primo piano si vede un cucciolo di leone mentre balza a fauci aperte tra le gambe di una cacciatrice e al di sopra di un cervo morto diretto ad attaccare una donna seduta; in primo piano sulla sinistra vi è un altro leone, anche questo a fauci aperte, ma di dimensioni maggiori, già colpito dietro la spalla da una lancia di uno dei cavalieri che dominano la scena. Sullo sfondo vi sono figure maschili di cui alcuni con copricapi orientali.
Tale composizione è ripresa da un’incisione di Marcantonio Raimondi, che a sua volta aveva tratto ispirazione da un sarcofago romano della metà del III sec. d.C. precedentemente situato nell’atrio della vecchia Chiesa di San Pietro, ma il bassorilievo nel XVII secolo fu spostato sulla facciata del Casino di Palazzo Rospigliosi a Roma, oggi è conservato all’interno del medesimo palazzo. Un’interessante osservazione riguarda il modo in cui Marcantonio ha tradotto in incisione la lastra marmorea, in quanto il leone sulla sinistra corrisponde nel bassorilievo ad un cane, e di conseguenza con la ripresa da parte di Xanto della stampa raimondesca, la trasformazione viene portata avanti.

[C.G.]