Eco trasformata in sasso

Eco trasformata in sasso
Eco trasformata in sasso

Francesco Xanto Avelli
(Rovigo, c. 1486 – Urbino, c. 1542)

ECO TRASFORMATA IN SASSO

1530

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Torino, Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama

Iscrizioni:
Sul retro: “Di Ecco i saxo p crudo amate. / fabula y/Ø”

Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.

Bibliografia:
Mallé 1974.

Commento dell’opera:
Il soggetto di questa maiolica è ripreso dalle Metamorfosi di Ovidio, in cui appunto al Libro III viene narrata la storia dei due amanti. La bella ninfa Eco era perdutamente innamorata del giovane Narciso, ma invano; quindi disperata si ritirò in solitudine e dimagrì a tal punto che di lei rimase solamente una voce.
La scena è ambientata appunto in un paesaggio: sulla destra due fanciulle, una delle quali,presumibilmente Eco,  rivolta verso Cupido che sta al centro della composizione, nello spazio del cavetto, con la faretra colma di frecce sulla schiena e nella mano destra un dardo pronto ad esser lanciato; sulla sinistra si riconosce il giovane e bellissimo Narciso.
Com’è abitudine in Xanto, le figure sono riprese da stampe di cui disponeva all’interno della bottega in cui lavorava, pertanto si può comprendere che il gruppo sulla destra sia desunto dalle figure all’estrema destra nella Contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio da Rosso Fiorentino (Bartsch 28, p. 186, n. 53); invece, Narciso è tratto dalla figura che si vede alla destra sul cornicione nel Martirio di San Lorenzo di Marcantonio Raimondi da Baccio Bandinelli (Bartsch 26, p. 135, n. 104).

Su gentile concessione del Museo civico di Torino.

[C.G.]