Scilla e Galatea

1528-1530 ca.

PIATTO

Ceramica, maiolica, (cotto porcellanato)

Diametro: 26 cm

Londra, Victoria and Albert Museum

Note:
Il piatto si presenta in buone condizioni conservative.

Provenienza:
Già nella collezione Fau • passato successivamente nella collezione di George Salting.

Bibliografia:
Catalogo della vendita della collezione Fau, 05 Marzo 1884, lotto n. 13; Rackham 1940; Triolo 1996.
Commento dell’opera:
Il soggetto per questo piatto è ripreso dalla fonte letteraria che indubbiamente ha fornito una grande suggestione nell’operato di Xanto, ovvero le Metamorfosi di Ovidio, in cui al Libro XII si può ritrovare, appunto, la storia di Scilla e Galatea.
La scena si svolge nei pressi di un tempio, che si scorge proprio sulla destra, e si nota Scilla che siede proprio davanti questa costruzione di tipo classico, appoggiando il proprio gomito sinistro sul tronco di un albero e nella destra regge una lancia lignea. Dirimpetto alla donna abbigliata con una lunga tunica arancione,si vede un gruppo di cinque fanciulle, probabilmente ninfe,mentre stanno facendo il bagno, e tra queste si riconosce la figura di Galatea nella giovane che volge verso Scilla. Sopra questo gruppo di giovani donne vola Cupido con in mano l’arco e una freccia. Al centro del piatto campeggia lo stemma a sfondo giallo, diviso in senso verticale in due metà: in quella di destra vi è un’aquila color rosso, mentre la metà di sinistra è divisa a sua volta in due parti: la parte sommitale è occupata da un’aquila nera mentre la parte inferiore è formata da due bande verticali gialle che alternano tre bande verticali d’un vivace color verde chiaro. Lo stemma a tutt’oggi non è ancora stato identificato.
Le figure sono tutte riprese da stampe coeve: Scilla e Cupido sono citati dal Parnaso di Marcantonio Raimondi da Raffaello (Bartsch 26, p. 244, n. 247); le ninfe sulla sinistra sono riprese dall’incisione con La contesa tra le Muse e le Pieridi di Gian Giacomo Caraglio (Bartsch 28, p. 186, n. 53).